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    Oltre il 90% delle donne ne soffre almeno una volta nel corso della vita.
    Ma cosa sono?
    Disturbi a carattere infettivo che interessano la vagina (vaginite) e la vulva (vulvite). Le causa scatenanti possono essere diverse, vediamole insieme:

    • Batteri: vaginite da Gardnerella vaginalis, vaginite da Mycoplasma hominis;
    • Funghi: vaginite da Candida albicans;
    • Parassiti: vaginite da Trichomonas vaginalis;

    Talvolta le infezioni vaginali sono precedute dalla cosiddetta vaginosi batterica, si tratta di un’infezione caratterizzata da un’intensa alterazione della microflora vaginale.
    In particolare si riscontra una diminuzione dei lattobacilli, i batteri “buoni” il cui compito è quello di prevenire un’eventuale proliferazione di microrganismi potenzialmente patogeni.

    Da tenere bene a mente che esistono dei fattori di rischio, tra cui:

    • Assunzione protratta e inadeguata di antibiotici;
    • Promiscuità sessuale;
    • Uso di detergenti intimi aggressivi o scadenti, lavande vaginali aggressive o scadenti ;
    • Stress psicofisico.

      Le infezioni vaginali possono essere anche molto fastidiose: scopriamo insieme alcuni dettagli di quelle origine Fungine e batteriche.

    CANDIDA ALBICANS

    La più diffusa, di origine fungina, è senza dubbio la CANDIDA ALBICANS, colpisce 8 donne su 10 in età fertile, il campione colpito è recidivo per il 40%.
    In condizioni normali questo micete presente nelle zone caldo umide del corpo (bocca, gola, esofago, tratto gastrointestinale, genitali) è innocuo. In alcune situazioni, però, esso diventa aggressivo. Un vero e proprio pericolo è rappresentato dall’assunzione prolungata di antibiotici, in particolar modo quando la cura non viene integrata con probiotici.

    Sotto la lente di ingrandimento anche una dieta ricca di zuccheri, il diabete, la terapia ormonale sostitutiva, la fase premestruale e la gravidanza. Ancora la cattiva igiene personale, l’uso di detergenti intimi non adeguati, l’utilizzo di contraccettivi orali e lo stress psicofisico. I sintomi della vaginite da Candida albicans si riconoscono con facilità e includono:

    • perdite vaginali bianche e dense;
    • intenso prurito intimo;
    • secchezza vaginale;
    • arrossamento e gonfiore della vulva;
    • dispareunia;
    • disuria.

    La terapia classica per questo disturbo contempla la somministrazione di antimicotici topici, orali e per via vaginale.

    Gardnerella vaginalis

    Una delle infezioni vaginali di origine batterica più frequenti è la vaginite da Gardnerella vaginalis, un batterio Gram-variabile appartenente alla categoria dei coccobacilli e normalmente presente nella microflora della vagina.
    Una produzione eccessiva del microrganismo è provocata principalmente dalla promiscuità sessuale.

    Quando presenti, le manifestazioni comprendono:

    • perdite bianco-grigiastre;
    • bruciore;
    • irritazione vulvare.

    La terapia d’elezione della vaginite da Gardnerella vaginalis prevede la somministrazione di antibiotici sia per via orale che per via topica (metronidazolo, clindamicina).
    Completano la cura lavande vaginali specifiche che hanno il compito di ripristinare la flora batterica.

    CONCLUSIONI

    Come anticipato, le infezioni vaginali possono essere molto fastidiose, ma esistono , una serie di consigli che, se attuati, sono in grado di scongiurare il rischio di contrarre una vaginite, sia essa batterica, fungina o parassitaria:

    • assumere antibiotici solo se prescritti dal medico e associare alla cura i probiotici;
    • non usare detergenti intimi aggressivi o particolarmente economici;
    • le lavande vaginali sono molto efficaci se ben individuate dallo specialista;
    • non condividere gli asciugamani e la biancheria intima;
    • indossare slip in cotone non stretti e preferibilmente bianchi;
    • non mangiare grandi quantità di dolci;
    • evitare per quanto possibile stress psicofisici intensi e prolungati.
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